martedì 20 settembre 2011

BELLISSIMA ESPERIENZA


Bivacco Aronte


Camminare sulle Apuane è semplice e divertente, ci si sente come su un'isola, il mondo guarda a noi come oggetti preziosi chiusi in una sfera di cristallo.
I panorami, l'aria, il bianco a volte accecante, la musica del dialetto antico, la schiettezza e la durezza della gente... tutto è composto e amalgamato per far sentire a chi percorre questa Alta Via, l'importanza del proprio gesto fisico.


Camminare sulle Apuane è un diritto, ma prima ancora è una scelta e .... un privilegio.


Grazie Cristian, Stefania, Naik, Elisabetta, Ermete, Italo, Agostino, Roberta, Laura, Moreno, Paolo.


Alla prossima estate, ad una nuova volta sulle Apuane... con Barbara.

sabato 17 settembre 2011

ARRAMPICARE SULLE ALPI APUANE

Per gli amanti della montagna, nelle vicinanze dei rifugi Orto di Donna eVal Serenaia, si possono consigliare diverse cime di particolare interesse sia alpinistico che paesaggistico.
  • MONTE PISANINO (il più alto delle Alpi Apuane con i suoi 1946 metri s.l.m.)
Cima molto ambita sia perché è il tetto della catena Apuana, sia per l’impegno che richiede salirla. Vi propongo le due salite più frequentate, la Bacola Bianca e la normale dal Canale delle Rose.
Dalla Bacola la salita richiede un buon allenamento e soprattutto una buona dimestichezza con la sensazione di vuoto che la cresta sommitale provoca. Si parte dal Rifugio Val Serenaia e oltrepassato il letto del torrente si individua immediatamente l’evidente sentierino che sale fino ad arrivare sul filo di cresta a circa 1300 m. Da qui diventa difficile sbagliare percorso il filo della maestosa cresta, che si assottiglia mano a mano che si sale, ci fa da guida fino alla cima. La discesa di solito si effettua per la via normale Canale delle Rose). I tempi di percorrenza sono abbastanza lunghi, considerare 3-4 ore per la salita e 2-3 ore per la discesa, ma soprattutto mettere in conto il dislivello da percorrere circa 1000m.
In alternativa si può passare dalla foce di Cardeto, scendere alcuni metri in direzione della Carcaraia fino ad incontrare il sentiero segnato di blu che si biforca verso sinistra. Da prima il sentiero perde quota per poter aggirare le balze rocciose degli omonimi Zucchi, successivamente risale fino alla sella (Sella Altare) che li divide dalla cima del Pisanino. Questo sentiero non è particolarmente difficile tranne per un piccolo tratto in cui si attraversa una placca rocciosa, grazie ad una cengia di 30-40 cm.
Dalla sella si imbocca l’evidente Canale delle Rose che porta fino all’anticima e da qui seguendo gli ultimi metri quasi pianeggianti di cresta si raggiunge la cima vera e propria. Il dislivello è comunque significativo (1000 m.) ma è distribuito lungo il percorso in modo meno rapido, ed inoltre si può dividere l’escursione in due giornate facendo tappa presso il rifugio Orto di Donna (soluzione consigliata se si ha poco allenamento e si vuole godere dell’escursione, potendola effettuare senza grandi bagagli che possono essere lasciati presso il rifugio). I tempi di percorrenza sono di circa 5-6 ore per la salita e 4-5 per la discesa dal Val Serenaia, passando dall’Orto di Donna circa 1-2 ore si raggiunge la cima in 3-4 ore.
  • MONTE TAMBURA 1890 m. (per sci alpinismo e per escursionismo)
Montagna di grande interesse sci-alpinistico nel periodo invernale, diventa interessante anche per chi la vuole scoprire nei periodi estivi con le più comode scarpe da trekking. Si può raggiungere sia partendo dal Val Serenaia, anche se abbastanza lungo come percorso, sia dal rifugio Orto di Donna (consigliato). Da quest’ultimo si raggiunge la foce di Cardeto in circa un’ora e con soltanto 100m di dislivello, da qui si prosegue verso il passo della Focolaccia, ed successivamente si percorre la cresta in direzione est-sud est che porta direttamente alla cima. Il rientro è per lo stesso percorso. Dal rifugio si raggiunge la cima del Tambura in circa 3-4 ore.
  • MONTE CAVALLO 1889 m. (alpinismo invernale, creste e vie di arrampicata)
Una delle cime minori ma non per questo meno interessante anzi di notevole impegno sia per percorrerne la bellissima cresta che lo attraversa da nord a sud sia per le diverse vie di arrampicata sportiva che in questi anni sono state aperte anche da alpinisti del calibro di Roberto Vigiani. Sia l’attacco della cresta che delle vie si raggiunge con circa 30-40 minuti di cammino.
  • MONTE CONTRARIO (belle vie classiche di arrampicata, nuova via Ferrata)
Cima che aveva perso un po’ del suo fascino negli ultimi anni a causa delle non ottime condizioni della roccia di alcune vie di arrampicata, ha conosciuto una rinascita quando tre anni fa è stata inaugurata la nuova via Ferrata che parte dalla valle degli Alberghi e percorre una bellissima costola rocciosa per più di 1000 metri di sviluppo e circa 800 di dislivello fino al Passo delle Pecore. La ferrata è senza dubbio la più grande e difficile delle Apuane, richiede una buona capacità nel sapere utilizzare le attrezzature di assicurazione in ferrata e soprattutto un buon allenamento sia per salirla sia per percorrere i lunghi sentieri che riportano alla partenza. Considerando che per percorrere la ferrata si impiegano circa 3-5 ore e che le due possibilità di rientro sono dalla Focolaccia attraverso la foce di Porta (3-4ore), o dal sentiero dei Pradacetti (2-3 ore ma abbastanza impegnativo), vi consiglierei di organizzare la vostra gita in due giornate facendo tappa al Rifugio Orto di Donna che si trova praticamente adiacente all’arrivo della ferrata, in modo da percorrere il sentiero di rientro il giorno dopo riposati e soprattutto nelle ore fresche della mattina.
  • MONTE PIZZO DI UCCELLO 1781 m. (di grandissimo interesse alpinistico)
La Montagna per eccellenza delle Apuane l’orgoglio per ogni alpinista della zona. Guardando l’Appennino si spalanca l’immensa parete nord che percorre tutto il solco d’Equi per circa 5km e con un salto che raggiunge nel suo punto più alto gli 800m. Qui corrono le vie che hanno fatto la storia dell’alpinismo apuano, la Oppio-Colnaghi, la Biagi-Nerli, per ricordarne qual cune ma anche vie moderne di notevole difficoltà aperte dal instancabile Vigiani. La parete sud meta di moltissimi arrampicatori è meno maestosa ma con un infinità di vie sia classiche che moderne. Tra queste due bellissime pareti corrono le due creste della Nattapiana, stretta e lunghissima (circa 5km), e la Capradossa che dalla foce Siggioli, dove scende la ferrata omonima che raggiunge la base della parete nord, sale in direzione est-ovest,cresta meno lunga ma abbastanza alpinistica e spettacolare.
Nelle vicinanze del Rifugio Val Serenaia, 1100 metri s.l.m., è presente una forra attrezzata con chiodi a resina di circa 2 km completamente percorribile.
Per informazioni più dettagliate potete contattare Cristian Balducci.

da:  




http://www.rifugialpiapuane.it/2010/01/13/trekking-sulle-apuane/